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Storia di Cupra Marittima
STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra, curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra" Anno III - n° 1 - Gennaio 1986     Download (.pdf)
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La nuova Cupra
Risale a1 1914
Risale a1 1914

Questa deliberazione era stata argomento di grave frattura nel Consiglio Comunale, con le conseguenze di reciproche accuse: "amministrazione in disordine, poco corretti gli atti, non poche deliberazioni annullate dall'autorità tutoria perché in opposizione all'equità e alla giustizia; si curavano meglio i personali anziché i pubblici interessi, troppa parzialità a scapito della pubblica morale". L'Archivio dal 1860 al 1885 si presentava in modo caotico, l'anagrafe non era aggiornala, le deliberazioni del Consiglio e della Giunta erano tenute su fogli volanti, gli impiegati non venivano pagati. Allora tra il popolo si diceva: Possenti possiede, Marcantoni marca, Travaglini travaglia, Plimanti ripulisce e il Comune di Marano va in catafascio. Intanto si veniva progettando il nuovo Palazzo Comunale alla Marina, su disegno dell'ing. Passerini, il quale riprendeva le linee progettate dal Vespignani per la piazza e per la chiesa dei Ss. Basso e Margherita. Dietro il nuovo Palazzo Comunale erano stati progettati locali per la scuola, cinque aule decorose, cortili, palestra, ma il progetto rimase sulla carta. Nel 1891 il Consiglio Comunale delimita, in una specie di piano regolatore, lo spazio di costruzione: a levante fino al mare, a meridione il viale della stazione ferroviaria, a nord il torrente Marano (S. Egidio), a ponente il piazzale dietro la nuova chiesa. Il progetto prevedeva le vie a scacchiera, come lo sono tuttora. Bisognava ricostruire le vecchie case antecedenti ivi costruite nei secoli XVII e XVIII e rialzare il livello di tutta la zona, una volta ricoperta dal mare. In questa riorganizzazione del Borgo Marina e nella costruzione di nuovi edifici molta parte va riconosciuta a Marco Marcantoni. Di umili origini, senza sussidi di studio, al suo lavoro si debbono le case operaie, la chiesa, l'asilo d'infanzia, l'ospedale, lo stabilimento bagni, il villino Baudana-Vaccolini.
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