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Storia di Cupra Marittima

STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra, curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)


Mensile "Cupra e la Val Menocchia" Anno VII - n°4 - Aprile 1990     Download (.pdf)     INDICE
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La nuova Cupra

SEMPRE RIPRESA DAL VOLUME "CUPRA" DELLO STORICO P. FAUSTINO MOSTARDI, CONTINUA LA PRESENTAZIONE DELL'EVENTO BELLICO DAL TITOLO:

“L'ultima guerra”
Il giorno 14 giugno, i due nuclei 23° e 24° eseguono l'azione di attacco alla 8a batteria di Massignano, catturando il presidio, distruggendo la stazione radio, inutilizzando obici, asportando vari materiali. Il giorno seguente la banda 24a ha uno scontro di pattuglie in Val Tesino; rimangono uccisi tre tedeschi e due feriti gravemente. La stessa banda il 17 giugno, in azione di pattuglia, cattura una motocicletta con due tedeschi. Lo stesso giorno il nucleo 24° del Pignoni sabota la mina sul ponte S. Giuliano a Nord di Villa Vinci, nell'intento di evitare il brillamento di un deposito di munizioni, che i tedeschi volevano far saltare prima di ritirarsi; il brillamento non si potè evitare, ma ebbe un ritardo di 5 ore. Il giorno 18, il nucleo del Pignoni continua l'azione di pattuglia nella zona a Nord di Villa Vinci, ove subisce uno scontro con le pattuglie nemiche: queste pur battendo in ritirata, tentavano di accerchiare i partigiani che sfuggivano ripiegando. Nel fosso di Massignano, tre ore dopo, a seguito del ferimento di un tedesco da parte, pare, di un contadino rimasto sconosciuto, ferimento forse confuso con l'azione precedente dei partigiani, i tedeschi catturano, seviziano e massacrano 12 innocenti nel pomeriggio. (1 )
Il 19 giugno 1944, fuggiti i tedeschi, avviene l'occupazione e l'assunzione dei poteri civili e militari nel Comune di Cupra Marittima, ad opera del nucleo 24° comandalo dal Pignoni, quindi i organizzazione dell' amministrazione comunale. Il 25 giugno venivano smobilitati tutti i nuclei delle bande armate. (2)
Fuori del territorio di Cupra Marittima, durante il conflitto dal 1940 al 1945, la partecipazione del sangue dei Cuprensi ha segnato 19 morti e 7 dispersi. Una lapide, posta nelle arcate del Municipio il 4 novembre 1950, ne ricorda i nomi: Caduti: Capocasa Alessandro, Capocasa Lino, Ciarrocchi Lino, Ciarrocchi Pietro, De Angelis Antonio, De Felice Grazio, Ficcadenti Alessandro, Giostra Luigi, Lucadei Mariano, Lucidi Raniero, Polidori Giovanni, Sbaffoni Raimondo, Spinozzi Amedeo, Ulissi Ulisse, Vagnoni Guido, Vallorani Lino, Veccia Fiorenzo, Verdecchia Mario, Zazzetta Guglielmo.
Dispersi: Ciarrocchi Pietro, Ficcadenti Luigi, Luciani Francesco, Pandolfi Remo, Uliassi Luigi, Veccia Umberto, Giuliani Erasmo.

Note:
(1) Pur non essendo di Cupra Marittima, crediamo doveroso qui riportare i nomi degli uccisi, ricordali nella lapide murata nella Cappellina costruita sul posto: "Ricordo ai posteri di 12 innocenti qui trucidali il 18 giugno 1944, vittime di una guerra nefasta: Giobbi Camillo, De Angelis Settimio, De Angelis Secondo, De Angelis Giuseppe, Capriotti Nazzareno, Acciarri Gino, Cossi-gnani Italo, Cecere Vittorio, Moscia Michele, Luccio Consiglio, Pennesi Luigi, Pennesi Nazzareno".
(2) L'arciprete Lanciotti aveva chiesto al vescovo mons. Ferri se poteva ospitare in canonica un ebreo; il vescovo obbligava l'arciprete a fare qualunque cosa per lui. Era questo il sig. Sonnino, un antiquario di Venezia ed amico del Pignatti; era a Grottammare, ma spesso si recava a Cupra. Il Pignoni fa una falsa carta di identità, scrivendo Sollino, invece di Sonnino, e questi passa la Linea Gotiga a Bologna. Lo stesso Pignatti si arruola con l'esercito liberatore; a Bologna, sulla Linea Gotiga, rischia la morte, perché le bombe avevano fatto crollare il muro della parete opposta, ove lui si trovava; voleva giungere per primo a Venezia.
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