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Storia di Cupra Marittima
STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra, curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra" Anno I - n° 9 - Ottobre 1984     Download (.pdf)    
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IL PERIODO ROMANO
Accanto al nucleo centra­le di abitazioni, cui faceva ca­po un edificio scavato dall'abate Colucci nel XVII sec. e dall'Avv. Crucioli agli inizi del secolo, che oggi si tende ad identificare con la curia, doveva esserci un cam­po sportivo recintato, co­struito in epoca repubblica­na, un tempio alla dea Cupra, di cui sappiamo solo l'avve­nuto restauro compiuto nel 127 p.C. per munificenza dell'imperatore Adriano, che lo visitò di persona, ed altri edifici di pubblica utilità, non meglio identificati per mancanza di resti e mutila­zioni di iscrizioni. Poco a nord della Civita sono visibili tratti di Mura non meglio identificate, cono­sciute come le "mura di Mignini" e risalenti al IV sec. p.C. Abbiamo anche tracce delle necropoli, sparse un po' dovunque, fuori le mura, lun­go il corso del fiume Menocchia, e lungo la strada che univa, fin dall'antichità, Cu­pra con il pagus di Ripatran-sone. Non è possibile definire con esattezza la situazione magistraturale prima della deduzione della colonia augustea: le iscrizioni citano, co­me magistrati principali, i duoviri affiancati dagli aediles e dal collegio decurionale, cui spettava, tra l'altro, l'am­ministrazione della giustizia e l'assegnazione del suolo pubblico. Si può dedurre che Cu­pra facesse parte di quel gruppo di municipi duovirali, per lo più stanziati nell'area osco-umbra, che comprende anche il Piceno, già prefettu­re all'età di Cesare. La sua giurisdizione doveva estendersi a tutto il ter­ritorio compreso tra la riva sinistra del fiume Tesino e la destra dell'Aso, con le città di Grottammare, Ripatransone, Massignano, Montefiore, Ca-rassai, Cossignano; la sua po­polazione fu ascritta alla tri­bù Velina. Oltre alla dea Cupra sul cui culto, stranamente, non ci è pervenuta nessuna iscrizio­ne, i cuprensi venerarono Ve­nere, di cui esisteva un soda­lizio religioso femminile ret­to da magistrae, Ercole e Gia­no, di cui sono state ritrovate statuette, e forse la Fortuna, nonché gli imperatori diviniz­zati, al cui culto erano addet­ti i seviri e gli augustales, fre­quentemente citati nelle iscrizioni. La religione cristiana è attestata solo nel III sec. p.C.
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