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STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra,
curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra e la Val Menocchia" Anno IV - n°6 - Giugno 1987
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La nuova Cupra
Alcuni passi della lettera che il cuprense Serafino, emigrato negli Stati Uniti nel 1906, scrisse all'amico Francesco
Ma per conoscere più da vicino ed in maniera esemplificativa la realtà che dovevano affrontare i nostri compaesani, riportiamo una toccante lettera di un Cuprense, emigrato negli Stati Uniti nel 1906: " 30 marzo 1906. Carissimo Amico, ti scrivo queste due righe per farti sapere l'ottimo stato della mia buona salute e così spero che sia di te e di tutta la tua famiglia. Inoltre ti faccio sapere che ho fatto un buon viaggio. Caro amico ho però attraversato il mare in 11 giorni di cui solo 4 sono stati buoni, gli altri tutti in burrasca, specialmente uno lo abbiamo passato male e a vedere gli altri c'era da piangere, ma il vapore era molto grande, lungo 245 metri e largo 45. Siamo stati molto allegri perché c'erano tutti i divertimenti, era sempre carnevale e con tutti i compagni abbiamo ballato.
Caro amico il giorno di San Giuseppe siamo arrivati a New York con tanta neve, dopo di che siamo partiti per Uniontown dove abbiamo trovato tutti i nostri paesani. Caro amico noi abbiamo preso una casa unitamente ai compagni e paghiamo lire 15 al mese per dormire e ci fa la pulizia e ci cucina. Riguardo al mangiare si mangia molto bene, ogni giorno carne e birra che durante i primi giorni non potevamo vedere perché voi sapete che beviamo il vino, ma ci troviamo molto contenti perché ce ne siamo scordati.
Però ci sono tanti lavori e un po' pesanti, ma con noi sono molto riconoscenti; per una giornata il minimo prezzo è lire otto e più si lavora, più si guadagna fino a lire 15 ma siamo come pappagalli, non capiamo niente.
Un'altra volta ti spiegherò meglio come è l'America. Caro amico ci fai sapere quante lepri avrai ammazzato da quando siamo partiti. Caro amico mi fai saper cosa si dice della mia persona a Cupra?
Caro Francesco anche qua in America ci sono delle belle giovinette, ma non gli si può nemmeno guardare perché non si capisce la lingua. Non ho altro da dirti. Vi mando tanti saluti intanto alla vostra famiglia...
Addio, addio, di nuovo vi saluto. Vostro aff.mo amico Serafino".
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