|
|
STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra,
curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra e la Val Menocchia" Anno IV - n°5 - Maggio 1987
Download (.pdf)
La nuova Cupra
Antico manifesto di una Compagnia di navigazione. Da notare, in calce, il luogo di recapito per imbarco e...schiarimenti
Fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento anche Cupra conobbe quel fenomeno sociale che va sotto il nome di emigrazione. Nel 1889 nel paese veniva registrata l'emigrazione con la media del 5%. Nelle riviste e nei bollettini dell'epoca si poteva leggere: "Nessuno ignora che, stante le tristi condizioni economiche in cui si trovano alcune regioni d'Italia, tutti gli anni, una quantità d'Italiani, spinti dalla necessità impellente emigrano all'estero - parlo di quelle che costituiscono l'emigrazione permanente - in cerca di lavoro equamente retribuito. Manovali, contadini, ed operai d'ogni fatta, quasi tutti a malincuore e alcuni animati dalla speranza di poter fare fortuna, tutti gli anni partono per l'America, e la maggior parte di essi se ne vanno agli Stati Uniti, ove coltivano i terreni e fanno prosperare tutte le industrie in cui vengono impiegati, contribuendo con l'opera loro ad accrescere vieppiù la ricchezza agricola, commerciale ed industriale del Nuovo Mondo.
Tutti sanno che, secondo i dati dell'ultimo censimento, la città di Nuova York, la cui popolazione si avvicina ai sei milioni di abitanti, conta fra questi circa 400 mila ebrei e quasi 500 mila Italiani che contribuiscono non poco a fere di Nuova York la capitale morale, intellettuale, artistica, industriale e commerciale degli Stati Uniti". Ma per conoscere più da vicino ed in maniera esemplificativa la realtà che dovevano affrontare i nostri compaesani, riportiamo una toccante lettera di un Cuprense, emigrato negli Stati Uniti nel 1906.
|