|
|
STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra,
curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra" Anno I - n° 2 - Febbraio 1987
Download (.pdf)
La nuova Cupra
Una vecchia foto di Cupra. La marina è irriconoscibile ... e il Paese Alto lo stesso!
2) Detta chiesa dovrà essere parrocchiale, ma dovrà avere tre distinti altari, dedicati l'uno a S. Egidio, l'altro a S. Giuseppe Sposo di Maria Vergine ed il terzo alla Madonna della Misericordia, oltre ad altri a piacere del Municipio. Del resto il suo titolo sarà Chiesa Parrocchiale di S. Basso e S. Margherita dell'intero Comune e territorio di Cupra Marittima, dopodiché è destinata a surrogare l'altra, che andrà a demolirsi.
3) Rimarrà sempre ferma la Commissione di promotori costituita da M. Vescovo Diocesano per la costruzione della Chiesa, che doveva erigersi nel Borgo Marina e gli uffici che ne dipesero. Quindi le persone destinate a raccogliere le offerte dovranno anzi spiegare maggiore energia, perché ora non trattasi più di una comunque Chiesuola, ma di un tempio proporzionato al numero della popolazione e dell'approssimativa grandezza dell'attuale Chiesa di S. Basso.
4)11 Comune altronde accorderebbe tutto il suo favore u questa nuova fabbrica, sia col conoscere nella spesa per la quota che lo riguarda dopo prelevate le somme avutesi da spontanee offerte e sia coll'obbligare il Demanio Nazionale a sostenere tutto quel carico a cui era tenuto il capitolo di S. Basso, nelle cui ragioni e pesi egli subentrò. Lo stesso Sig.Cav. Presidente aggiunge che in seguito di tal concordato la Giunta Municipale fu sollecitata d'incaricare l’ingegnere Comunale Sig. Antonio Murri e lo stesso ufficio del Corpo del Genio Civile della Provincia per l'esame della pericolante torre e Chiesa Parrocchiale e per raccogliere il loro avviso nelle opere da intraprendersi. Detti Sigg. Ingegneri furono concordi nell'ammettere il movimento del monte, e dopo un secondo accesso furono pur concordi di prescrivere la demolizione della torre per maggior pericolo di caduta ch'essa presenta. In quanto a demolizione della Chiesa furono d'avviso di tenere ancora in osservazione l'ulteriore scondescimento del terreno. La sullodata Giunta Municipale incaricava l'Ingegnere Comunale Murri a presentare i progetti di demolizione e di ricostruzione tenendo presente la nota della R. Intendenza di Finanza. Acceduto il Murri alla faccia del luogo rilevava aumentate a dismisura le lesioni della torre e non potendo più revocarsi in dubbio che d'esse derivino dal suolo in movimento, dove essa e l'aderente Chiesa esistono, concluse che ogni riparazione tornerebbe inutile e quindi essere inesorabile il demolirla per essere ricostruita in altro punto solido del paese e così ugualmente la Chiesa, perché per l'identica ragione minacciata anche essa da pericolo di rovesciamento.
|