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STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra,
curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra" Anno III - n° 7 - Luglio 1986
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La nuova Cupra
Si cercano Rappresentanti
L'aspetto economico cuprense alla fine del sec. XIX è fondamentalmente legato alla agricoltura.
L'agricoltura era esercitata in tutta l'estensione di Cupra Marittima per complessivi 1617,08 ettari, dei quali 1272,26 nelle campagne di Marano e Boccabianca, e 344,82 in quella di S. Andrea.
Pressoché insignificante era divenuta la parte boschiva, già più estesa nei secoli passati; limitate le zone di pascolo.
Vi erano allevati 388 bovini, 480 ovini, 122 suini, 10 cavalli, 9 muli, 42 asini.
L'avvicendamento agrario era a rotazione biennale nelle mezzadrie, triennale per i latifondi.
Tra i prodotti emergevano: grano, frumento, orzo, avena, legumi, foraggio e soprattutto vino e olio.
Le piante legnose erano rappresentate da: rovere, Cerro, elce, acacia, olmo, pioppo, cipresso, ippocastano, pino marino, salice, ontano.
I gelsi avevano particolare sviluppo. Non mancavano le piante medicinali: liquerizia, omonide spinosa ed altre.
Estesa era la coltivazione degli agrumi, che nella zona di S. Andrea, nelle Solagne, era quasi esclusivamente all'aperto, sia pure riparata da alti muri, dai venti.
L'industria, alla fine del secolo scorso, non contava che un solo stabilimento, quello della famiglia Censi, per la preparazione dei semi di bachi da seta. Ogni famiglia curava l'allevamento dei bachi da seta.
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