Narrare le vicissitudini edilizie e architettoniche della chiesa di San Basso a Marano, si è rivelata cosa alquanto complicata.
Molteplici sono stati gli eventi franosi negli ultimi cinque secoli nel Paese Alto di Cupra Marittima, luogo in cui era ubicata la chiesa e altrettanto numerosi sono stati gli interventi di ristrutturazione, che qualche volta si sono rivelati delle vere e proprie ricostruzioni con organismi edilizi totalmente diversi.
La ricerca è stata basata in parte su un'attenta lettura dei documenti(1) rintracciati e descritti con pazienza dal compianto storico benedettino
Padre Bernardo Faustino Mostardi e su disegni di fine '700, inizi '800.
Non si può avere una facile e chiara comprensione del susseguirsi delle varie fasi edilizie anche a causa delle continue distruzioni e ricostruzioni della chiesa, succedutesi con rapidità, qualche volta ravvicinate di dieci-venti anni, con conseguenti rifacimenti di altare e modifiche di titoli e benefici.
Il presente lavoro, pertanto, prende in considerazione, dopo una succinta panoramica storica dell'edificio di culto in questione, due momenti di storia urbana di Marano: la ricostruzione della chiesa ad opera del pievano Giovanni Possenti nel 1711 ed in seguito consacrata ai SS. Margherita e Basso il 4 maggio 1732, e la ristrutturazione ad opera del pievano Antonio Trenta, nel 1783