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Nelladunanza del 12 maggio 2000.
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(1)
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Il coinvolgimento di cultori di storia locale
e dei gruppi dellArcheoclub nella ricerca ha
contribuito a mettere in luce alcuni piccoli trovamenti
inediti che sono presentati nel volume G. CAPRIOTTI
VITOZZI, Oggetti, idee, culti egizi nelle Marche. Dalle
tombe picene al tempio di Treia, Suppl. di Picus
VI (1999). Grazie allimpegno deIIArcheoclub di
Cupra Marittima che ha divulgato un certo interesse, si e
giunti in possesso delle foto e di alcune notizie
riguardanti loggetto qui trattato, pervenute
anonimamente. Ringrazio particolarmente G. Ciarrocchi per
le indicazioni sul sito.
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(2)
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I lati non sono precisamente uguali; le
misure totali, comprensive della cornice, Sono mm 38 di
lunghezza e mm 25 di larghezza.
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(3)
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Keel 1995, pp. 147-148, SS 386-390
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(4)
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Cf. ad es. un sigillo di forma rettangolare
proveniente dalla Palestina: KEEL 1997, pp. 208-209,
n.314.
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(5)
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Cf. nota 3.
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(6)
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KEEL 1995, pp. 29 sgg.
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(7)
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KEEL 1995, pp. 35 sgg.
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(8)
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GARBINI 1997, pp. 247 sgg.
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(9)
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Ad es. PETRIE 1930, taVv. XXIX n. 250; KEEL
1990, p. 347 fig. 24; KEEL 1997, pp. 628-629 n. 274, pp.
706-707 n. 46; KEEL-UEHLINGER 1998, p. 25, figg. A p. 127.
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(10)
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HORNUNG-STAEHELIN 1976, pp. 174 sgg.
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(11)
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KEEL 1990, p. 347.
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(12)
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L'argomento è ampiamente discusso in
UEHLINGER 1990 e KEEL 1990, pp. 405 sgg.
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(13)
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Gerusalemme, Rockefeller Museum, PAM/IDAM
1.7115. UEHLINGER 1990, pp. 14-19, fig. 4. Recentemente:
KEEL-UEHLINGER 1998, p. 25, fig. 129 a p. 127.
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(14)
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O. Keel riconosce nel genere tre tipi diversi
(KEEL 1995, pp. 89 sgg.).
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(15)
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(15) Piceni, p. 232, cat. n. 359.
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(16)
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(16) Uno nei pressi del deposito votivo (cf.
nota precedente).
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(17)
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Per queste notizie ringrazio i volontari
dell'Ariheoelub ai quali si devono i ritrovamenti e che
hanno provveduto ad avvertire la Soprintendenza
Archeologica. Dagli stessi volontari ho avuto notizia di
una somiglianza dei materiali con quelli del Colle dei
Cappuccini di Ancona, datati al Tardo Bronzo (Museo
Archeologico Naz. Marche; Piceni, pp. 36 sgg., 44 sgg.);
si noti anche l'assegnazione allo stesso periodo di alcuni
materiali in MOSTARDI 1977, tav. XI (B. F. Mostardi,
benedettino archivista e bibliotecario, membro della
Deputazione di Storia Patria delle Marche, ha pubblicato
un ampio volume dove ha raccolto tutto il materiale da lui
conosciuto sull'antira città).
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(18)
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LANDOLFI 1902.
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(19)
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NEGRONI CATACCHIO 1989, pp. 660 sgg. Il
centro protoveneto di Frattesina avrebbe smistato l'ambra
dal nord e avorio d'elefantee uova di struzzo dal sud.
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(20)
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LANDOLFI 1988, p. 324. Su questa rete
di scambi cf. inoltre i recenti interventi in Piceni.
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(21)
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GARBINI 1997, pp. 111-112. Recentemente la
divinità è stata spesso identificata come
una forma di Bona Dea di origine italica.
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(22)
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Attestato da un'epigrafe conservata nella
chiesa di S. Martino a Grottammare
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(23)
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(23) Si noti l'esistenza del nome Asi in
ambiente filisteo (GARBINI 1977, P.256 N. 18).
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(24)
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Esso è stato talvolta identificato con
l'Esino, mentre N. Alfieni ha proposto, con motivazioni
convincenti, di riconoscervi l'Aso (ALFIERI 1949, pp.
107112; successivamente MOSTARDI 1997, P. 19).
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(25)
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MOSTARDI 1977, p. 19.
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(26)
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G. C COLONNA in Piceni, p. 12: lo studioso
riconosce, nelle fonti classiche, la testimonianza di una
sittuazione complessa e pluristratificata nel Tardo
Bronzo. Sui popoli del mare nelle fonti egizie, si veda in
particolare HOLBL 1979, I, pp. 11-26
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(27)
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SACCONI 1997.
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(28)
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GARBINI 1997.
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(29)
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GARBINI 1997, pp. 111-112.
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(30)
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CHILDE 1958, pp. 238-241.
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(31)
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Si tratta di una tavoletta fittile con segni di tipo
pseudogeroglifico di Biblo trovata nel Carso
triestino e di un oggetto votivo fittile con il medesimo
tipo di scrittura trovato presso Rieti, sulla via Salaria;
per entrambi questi documenti cf. GARBINI 1997, pp.
104-105.
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