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Storia di Cupra Marittima
STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra, curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra e la Val Menocchia" Anno VI - n°9 - Settembre 1989     Download (.pdf)
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La nuova Cupra

Nel 1930, grazie agli studi ed alle ricerche del montefiorano Don Umberto Cameli (DUC), il nostro paese fu onorato di una pubblicazione diligente ed appropriata, dal titolo "Cupra e S. Basso nella loro storia millenaria".
L'amore per Cupra, la devozione per il Santo, l'affetto per i parenti cuprensi stimolarono il Cameli a questo lavoro, piccolo, ma onesto e dignitoso.

A S. Basso, così caro al popolo cuprense, l'autore, con affettuosa venerazione, consacra questo piccolo lavoro.

L'AUTORE A CHI LEGGE
Si è creduto opportuno curare in questa circostanza la presente pubblicazione appunto perché essa rivestisse un carattere nettamente commemorativo e sacro, costituendo così un completamento dei festeggiamenti celebrati da Cupra in onore di S.Basso.
Per l'assoluta ristrettezza di tempo, essa esce in ritardo, a festa compiuta; ma recherà tuttavia un nuovo contributo -per quanto postumo ed insignificante- a le solennità Patronali svoltesi con tanto decoro. L'autore voleva di proposito bandire, dal presente lavoro, ogni ingobrante erudizione, ogni critica vana e pesante che certamente allontanano l'opera da la gran massa del popolo. Ma deve confessare con sincerità di non essere addirittura riuscito a lo scopo; prima per suo difetto intrinseco, poi per il carattere stesso dell’ argomento, il quale -appunto perché eminentemente storico- doveva essere trattato con criteri di assoluta obbiettività, a base di documenti (il più delle volte aridi ed inerti); cose tutte forse inadatte a penetrare, in linea di massima, ne la grande varietà del pubblico...
In ogni modo -anche perché fossero appagate le esigenze de le classi meno colte- l'autore ha voluto sviluppare con più cura ed estensione, in rapporto a le altre parti del lavoro, un punto che tocca molto al vivo l'anima popolare suscitandone il suo più largo e pieno interesse: giacché essa vi trova i espressione più bella del suo amore e de la sua pietà -tenacemente e sinceramente filiali- verso il suo grande e venerato Patrono. Dare maggior importanza a questo punto, significava perciò soddisfare anche ai desideri legittimi del nostro buon popolo, il quale vuol conoscere e cantare -con tutto il suo slancio ingenuo- le grandezze del suo S. Basso!... Si è voluto poi innestare a le notizie sacre anche la storia profana: ma ciò semplicemente per dare a l'opera una nota di maggiore unità e completezza, e perché il sublime ricordo de le glorie millenarie di Cupra (picena-romana-medioevale-moderna) servisse a porre in più luce le stesse glorie di S. Basso, le quali trovano così -come sfondo ambientale- la visione storica di una Terra altrettanto antica che grande.
In questo modo quindi la figura del S. Patrono risalta assai più e meglio, come sintesi magnifica de le glorie antiche, come principio e auspicio fecondo de le nuove!... i L'Autore infine si ripromette di ritornare più a lungo su questo argomento, tanto caro e simpatico al suo cuore. Vorrà illustrare ancora altre grandezze di S. Basso; vorrà commentarle, così'come il nostro popolo l'ha sapute commentare attraverso i secoli, con le sue vaghe e graziosissime leggende le quali sbocciarono -a guisa di fiori profumati- attorno a l'altare del Santo Protettore!...
Raccogliere tutte queste leggende, per farle rivivere ancora ne la loro ingenua e poetica freschezza, sarà appunto il desiderio più bello, che l'autore spera di compiere -con l'aiuto . di Dio- in un vicino o lontano domani.
Intanto, deponendo ai piedi di S. Basso questo suo piccolo lavoro, Lo prega di cuore, perché si degni accoglierlo e benedirlo... Cupra, Agosto 1930.
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