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STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra,
curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra" Anno I - n° 7 - Agosto 1984
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La civiltà Picena e Cupra
Nella terza ed ultima fase, quella del "riflusso" dei montanari verso la costa, si determina il riassorbimento con quanti erano rimasti lungo la fascia litoranea. Nella componente picena determinante è l'apporto appenninico e protovillanoviano della civiltà del bronzo del resto riscontrabilissimo nella ceramica indigena, picena.
Dopo questa terza fase, nel V sec, la civiltà picena decade con bronzi etruschi e ceramica figurata e non produce più niente di autenticamente suo.
Per quanto riguarda la documentazione epigrafica infine bisogna tener presente quanto fino ad oggi si è sostenuto: gruppo nord piceno, gruppo sud piceno.
Il primo, che fa capo alla stele di Novilara, presenta una separazione abbastanza netta tra questa zona e le altre.
Il secondo, con le varie iscrizioni rinvenute nel teramano, nell'ascolano, nel maceratese vengono definite anche paleosabelliche o proto-sabelliche, quali attestazioni cioè di fasi più tarde del gruppo umbro-sabellico.
Il problema linguistico contrasta indubbiamente con quello archeologico dove non esiste questa distinzione di nord e di sud.
Pertanto, di fronte alla diversità tra il primo ed il secondo gruppo bisogna o parlare di idioma preesistente (quello della stele di Novilara) rispetto alle altre iscrizioni, o che la compattezza della cultura materiale della civiltà picena non ha risentito dell'influsso e della presenza della nuova lingua.
Dal quadro d'assieme (archeologico, storico-letterario, linguistico) abbiamo una situazione della civiltà picena che ci conduce ad un organismo tribale. Si tratta dunque di una cultura tribale con differenze locali, in quanto è mancato un vero e proprio centro politico.
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