Angelo Doneda
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... (Le parole) ... [lo sterro]
Allo sterro sede per moltissimi anni dei soggiorni della mia famiglia,
sono rimasto particolarmente affezionato. Lì si sono fatte le prime amicizie,
vere amicizie, con le persone del paese. Citerò solo qualcuna
di quelle che ora riposano nel cimitero del paese: Domenico e Verina
Grisostomi (sul ricordo della quale desidero soffermarmi un poco, più
avanti), Lorenzo Sparvieri (Lorenzì) , sacrestano e falegname, con la
moglie Caterinella, Marino Polidori, idraulico, che giocava come portiere
nella Cuprense e che abitava fin dall’infanzia nella casa all’angolo
superiore dello sterro, casa dalla quale si allontanò per trasferirsi con
la moglie Alba e le figlie Donatella e Marina, amiche carissime, nel
quartiere Europa dove si era costruito con il fratello una bella palazzina;
poi, Camillo, sarto da uomo con Eulalia, sua moglie, sarta da donna.
Mi è caro però ricordare anche altre persone di buona parte delle
quali ho perso le tracce: Ármida, che già ho ricordato, con i figli Lalo,
Attilio, Paparella, quello che giocava al pallone, Gualtiero e le figlie
Elvia e Gigina; e poi ancora la vedova Acciarri con i figli Giacomo e Pietro;
Enrico e Luciano, figli di Lorenzino, Vieri, studente di medicina che
dopo la laurea si è trasferito altrove, del quale ho perso tracce e cognome,
e altri ancora dei quali la mia memoria, purtroppo, non mi
permette di ricordare neanche il nome …
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